domenica, novembre 23, 2008

C'era una volta..

C'era un treno da prendere e uno da aspettare,
una canzone da ascoltare e una da cantare.

C'era un film con un unizio fin troppo scontato ed un altro con il finale da inventare,
c'era una strada da percorrere ed un'altra da evitare.

C'era pioggia, sole e vento,
c'erano urla, sussurri e silenzio.

C'era un paesaggio ancora non visto ed un altro impresso nella mente,
c'era la luce e poi il buio, il sibilo del vento e il rumore della pioggia.

C'era da raccontare, parlare, costruire,
c'erano ricordi e memorie da reinventare.

C'erano occhi da immaginare e altri da accarezzare,
c'era un sogno da inventare e non due da coccolare.

C'era un'attesa da dipingere e un presente da preservare,
c'era una favola tutta ancora da scrivere.


E oggi cosa c'è?

Non lo so..
non mi va neanche di aprire la finestra.


E continuo a voler guardare il mondo da qui..

venerdì, novembre 14, 2008

Chissà se stai dormendo..

Credo di conoscerti molto di più di tutti gli altri nipoti, credo di essere riuscita a poter apprezzare parti del tuo carattere che altri ignorano.

Credo che il cambiamento aggiunga non tolga.

Tu sei cambiato è vero, ma non sei diverso da prima.

Sei la stessa persona che per una vita intera ha tenuto la testa alta e lo sguardo dritto.

Poche volte, forse, ti sei voltato a guardare oltre, ma quelle poche volte, hai avuto il coraggio di soffermarti.

Forse questa malattia ti ha dato l'opportunità di fare questo: fermarti.

Ma ora è troppo, lo sarebbe per tutti, lo è anche per me.

Io non voglio stare lì e vederti lentamente morire, questa volta non ce la faccio. Vorrei conservare intatta l'immagine di te che riesce a mangiare un pò di pastina, farlo con umiltà come se fosse la cosa più normale del mondo, ma normale ora non lo è più.

..e lasciare che quella dignità che ti hanno portaio via più volte in questo ultimo mese, rimanesse intatta mentre con lo sguardo chiedi di imboccarti ancora.

Imboccarti, perchè da solo non puoi farcela..

E bisogna ancora aspettare per vedere se le tue gambe riescano a reggere il tuo peso diventato con tempo sempre minore.

Ho detto più volte che i tuoi occhi non sono cambiati.

Ma ora sono stanchi, rassegnati, spaventati, delusi, arrabbiati.. sono tristi.

Perchè non ti lasciano scegliere.

Perchè devi affanarti anche per chiedere di spegnerti la luce, perchè vuoi provare a dormire.

Perchè sei costretto a vederci osservarti da una finestrella come se fossi uno spettacolo, ad ascoltare tutto ciò che ti raccontiamo solo per farti sentire meno solo.

Nessuno può giudicare il tuo desiderio di voler morire, ma possono ostacolarlo.

Sei rimasto lucido, puoi decidere: questa è l'unica cosa che la sla e tutte le ultime operazioni non ti hanno portato via, ma non ti permettono di utilizzarla.

E sei costetto a firmare ogni volta con le tue stesse mani, un giorno in più di sofferenza, un giorno piu di dolore.

Noi siamo con te zio, noi avremmo accettato la tua volontà per quanto dolorosa possa essere, ma l'avremmo rispettata. Non è il nostro egoismo a tenerti in vita, è una legge che non condividi neanche tu.

Vorrei scappare sai? Vorrei scappare da tutto questo dolore che mi circonda, vorrei poter non ascolatare più cosa sia giusto o no fare, non guardare più mentre con dolore cerchi solo di provare un pò più di pace.

Ma nel frattempo continuo ad imparare da te, dalla dignità che metti anche nel dolore, dall'umiltà che ora si legge nei tuoi occhi, dalla paura che ti permette di affidarti come non hai mai fatto prima, dalla rassegnazione che, quando necessario, lascia spazio alla forza, dall'attenzione che porgi ancora per tutte le piccole cose, per tutti noi, ognuno chiamato per nome, anche se con una voce che sa di silenzio. Ma che silenzio non è.

E continuo ad imparare da te, perchè nel tuo desiderio di morte, c'è un valore ed un rispetto profondo per la vita.

mercoledì, novembre 12, 2008

Gioele e Niso..

11-11-08

Dite:

"E' faticoso frequentare i bambini."

Avete ragione.

Poi aggiungete:
Perchè bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli."

Ora avete torto.

Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.

Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.


J. Korczak


Sguardi per un viaggio ancora piu intenso,

mani che possono portare lontano e dalle quali non ti staccheresti mai,

occhi che sogneranno ancora di più ed anche attraverso di te

..e vedranno ancora più lontano.

Una vita diversa, ma arrichita.

domenica, novembre 09, 2008

Solo un pensiero..

"..e adesso che sei dovunque sei,
chissà se ti arriva il mio pensiero,
chissà se ne ridi o se ti fa piacere.
E adesso che sei, dovunque sei
ridammelo indietro il mio pensiero
deve esserci un modo per lasciarmi andare.."